FRANCIA

FRANCIA - FRANCE

CHATEAU DES FINES ROCHES

CHÂTEAU DES FINES ROCHES CHÂTEAUNEUF DU PAPE

FRANCIA

ZONE VITICOLE COMUNITARIE B – C1 – C2 – C3B

 

La Francia è abitualmente il primo Paese produttore di vini al mondo,(solo nel 2008 L’Italia l’ha superata); indubbiamente è il maggior produttore di vini di qualità.

La superficie del vigneto francese è la seconda al mondo dopo la Spagna, i suoi vigneti sono ubicati su tutto il territorio francese sotto il limite settentrionale della Vallée de la Loire e della Champagne fino alle coste Mediterranee e la Corsica; solo i dipartimenti centrali (Cantal, Creuze, Corrèze, Lozère, Haute Vienne, Haute Loire) sono quasi privi di vigneti mentre tutti gli altri dipartimenti hanno una superficie molto estesa; il dipartimento più vitato è il Gironde (Bordeaux) con oltre 120.000 ettari, la regione più vitata è il Languedoc (Gard, Herault, Aude, Pyrénées Orientales) con oltre 300.000 ettari.

Il territorio vitato francese è suddiviso in bacini viticoli:

Alsace - Est,

Bordeaux - Aquitaine,

Bourgogne - Beaujolais - Jura - Savoie,

Champagne,

Charente - Cognac,

Corse,

Languedoc - Roussillon,

Sud Ouest,

Vallée de la Loire  - Centre,

Vallée du Rhône - Provence;

A sua volta questi sono suddivisi in regioni, le quali hanno un Consiglio Interprofessionale (vedi links in news) che ne cura l’organizzazione, la tutela e il controllo della produzione ed infine quasi ogni zona o sottozona delle AOC è rappresentata da un “Syndicat viticole”.

Tutto questo al fine di garantire l’origine del prodotto, la sua qualità, la quantità e la corretta commercializzazione.

 

La superficie vitata francese secondo l’inventario viticolo comunitario nel 2005 era la seguente:

897.067 ettari totali di cui

DOP 565.133 ettari,

AOC distillati: 87.605 ettari;

IGP e vini da tavola: 244.329 ettari;

 

La Francia possiede:

394 AOC/VDQS (tra vini, vini dolci naturali, vini liquorosi, vini spumanti, distillati e sidri).

6 VDP regionali,

52 VDP dipartimentali

93 VDP di zona

6 VDP di sottozona

 

La superficie dei vigneti a DOP è suddivisa secondo le regioni produttrici in:

(dati Onivins)

Alsace: 15.105 ettari,

Lorraine: 170 ettari,

Beaujolais: 21.889 ettari,

Bergerac: 13.904 ettari;

Bordeaux: 123.011 ettari;

Bourgogne: 28.528 ettari;

Champagne:29.342 ettari;

Corse: 3.092 ettari,

Jura: 1.884 ettari,

Languedoc - Roussillon: 63.195 ettari;

Loire: 49.386 ettari,

Provence: 28.810 ettari;

Rhône: 79.870 ettari,

Savoie – Bugey: 3.008 ettari,

Sud – Ouest: 20.856 ettari.

 

La superficie dei VDQS è la seguente:

Lorraine: 37 ettari,

Bugey: 492 ettari,

Sud Ouest: 2.026 ettari,

Vallée de la Loire: 4.080 ettari.

 

La superficie dei VDP e vini da tavola è la seguente:

Lorraine: 247 ettari,

Beaujolais: 157 ettari,

Bourgogne: 393 ettari,

Bordeaux: 867 ettari,

Champagne: 173 ettari,

Corse: 3.981 ettari;

Jura: 198 ettari;

Savoie 1.291 ettari,

Languedoc Roussillon: 150.801 ettari,

Provence: 13.724 ettari,

Sud – Ouest e Bergerac: 25.707 ettari,

Vallée de la Loire: 15.326 ettari,

Vallée du Rhône: 65.925 ettari,

Altri: 5.611 ettari.

 

La produzione di vino nel 2006 è stata la seguente:

(dati Onivins )

Totale nazionale:

53.025.000 ettolitri di vino;

DOP (AOC e VDQS):

23.726.000 (44,80%) ettolitri di vino di cui:

15.659.160 (66%) ettolitri di vino rosso e rosato,

8. 066.840  (34%) ettolitri di vino bianco;

IGP (VDP):

14.852.000  (28%) ettolitri di vino di cui:

11.733.080  (79%) ettolitri di vino rosso e rosato,

3.118.920  (21%) ettolitri di vino bianco;

Vini per distillazione:

8.928.000  (16,80%)ettolitri di vino bianco di cui:

7.768.000 (87%) ettolitri di vino bianco base per Cognac;

1.160.000 (13%) ettolitri di vino bianco base per Armagnac;

Vini da tavola:

5.519.000  (10,40%)ettolitri di vino di cui:

1.490.130 ( 27%) ettolitri di vino rosso e rosato,

4.028.870 (73%) ettolitri di vino bianco.

 

Le rese per ettaro nel 2006 è stata la seguente:

DOP (AOC – VDQS) 49,30 hl/ha,

IGP (VDP) e vini da tavola: 71,50 hl/ha,

vini base per distillati: 116,00 hl/ha.

 

Le superfici vitate del territorio nazionale è così suddivisa per varietà di vite:

(dati Viniflhors 2006)

Merlot 117.299 ettari,

Grenache: 98.191 ettari,

Ugni Blanc: 83.238 ettari;

Syrah: 69.698 ettari,

Carignan: 64.500 ettari;

Cabernet Sauvignon: 58.940 ettari,

Chardonnay: 43.112 ettari,

Cabernet Franc: 37.959 ettari,

Gamay: 33.064 ettari,

Pinot noir: 28.861 ettari;

Sauvignon: 25.311 ettari,

Cinsaut: 23347 ettari,

Melon: 12.531 ettari,

Sémillon: 12.122 ettari,

Meunier: 11.071 ettari,

Chenin: 9.781 ettari,

Mourvèdre: 9.533 ettari,

Cplombard: 7.693 ettari,

Muscat à Petits Grains: 7. 501 ettari,

Cot: 6.394 ettari;

Alicante Henri Bouschet: 6.262 ettari,

Ibridi: 5.151 ettari,

Grenache blanc: 5.131 ettari;

Viognier: 3.744 ettari,

Aramon: 3.735 ettari,

Riesling: 3.455 ettari,

Vermentino 3.315 ettari,

Tannat: 3.065 ettari,

Gewurztraminer: 2.989 ettari,

Macabeu: 2.965 ettari,

Gros Manseng blanc: 2.869 ettari,

Muscat d’Alexandrie: 2.712 ettari,

Clairette: 2.531 ettari,

Pinot gris: 2.512 ettari,

Grolleau: 2390 ettari,

Caladoc: 2.356 ettari,

Auxerrois: 2.264,

Mauzac blanc: 2.232 ettari,

Marselan: 1.997,

Aligoté: 1.929 ettari,

Folle blanche: 1.879 ettari,

Grenache gris: 1.806 ettari,

Terret blanc: 1.725,

Fer: 1.658 ettari,

Muscadelle: 1. 657,

Nielluccio: 1.647 ettari,

Sylvaner: 1.501 ettari,

Villard noir: 1.448 ettari,

Négrette: 1.424 ettari,

Piquepoul: 1.390 ettari,

Marsanne: 1.295 ettari,

Plantet noir: 1.253 ettari,

Pinot blanc: 1.238 ettari,

Roussanne: 1.233 ettari,

Jacquère: 1.064 ettari,

Duras: 998 ettari,

Tempranillo: 973 ettari,

Petit Manseng blanc: 961 ettari,

Chasan: 894 ettari,

Baco blanc: 893 ettari,

Jurançon noir: 873 ettari,

Chambourcin: 871 ettari,

Petit Verdot: 799 ettari,

Aubun noir: 784 ettari,

Sciaccarello: 768 ettari,

Chasselas: 717 ettari,

Len de l’El: 677 ettari,

Bourboulenc: 636 ettari,

Muscat d’Hambourg: 584 ettari,

Chenanson 565 ettari,

Carignan: 512 ettari,

Counouse:485 ettari,

Lledoner Pelut: 481 ettari,

Grolleau gris: 463 ettari,

Savagnin blanc: 458 ettari,

Pineau d’Aunis: 445 ettari,

Tibouren noir: 441 ettari,

Altri: 9.888 ettari.

Totale 2006: 874.268 ettari.

 

 

Definizioni:

 

Vin de Table français:

vini originali del territorio francese (almeno l’85%), possibili tagli con vini della Comunità Europea (max. 15%).

Proibiti i tagli con vini extra – comunitari.

E’ possibile produrre vini con miscele tra i vari vini della Comunità Europea, purché venga scritto sull’etichetta: “mélange de vins de differants Pays de la Communauté Européenne”.

I vini extra comunitari da tavola, possono essere commercializzati sul territorio francese, purché rispettino le norme minime imposte dai regolamenti dell’Unione Europea.

Tutti questi vini sono generalmente commercializzati sotto il nome di una marca..

 

Vin de Pays:

(Decreto 01/09/2000)

Sono vini da tavola personalizzati con un origine geografica.

Il Vin de Pays può provenire solamente dalla zona geografica di cui porta il nome.

Risponde a condizioni stabilite da un disciplinare di produzione, fissate per decreto, come la zona di produzione, gradazione alcoolica, la resa per ettaro (90 hl/ha per i vini bianchi, 85 hl/ha per i vini rossi e rosati), i vitigni utilizzati (quelli raccomandati o autorizzati per il territorio oppure specifici richiesti dalle norme del proprio disciplinare), e norme analitiche precise (colore, acidità, ecc).

La sua definizione è iniziata nel 1964 come “vin de canton”, trasformata in “vin de Pays” nel 1968, distinguendo i VDP di dipartimento da quelli di zona o regionali (i primi definiti da un unico decreto i secondi da decreti specifici per ogni VDP) nel 1970 diventa per l’Unione Europea “vin de table à indication géographique”

 

Esistono tre categorie di Vins de Pays:

 

VDP regionali: questi sono 6 e coprono un vasto territorio su vari dipartimenti, a volte si sovrappongono parzialmente (VDP de L’Altlantique con il VDP Comté Tolosan per la parte occidentale del dipartimento Lot et Garonne, oppure il Comté Rodaniens con il VDP de Mediterrannée per i dipartimenti Drôme e Ardeche), inoltre vi è una sovrapposizione tra il VDP Du Jardin de France con il VDP Val du Loire (quest’ultimo è stato deliberato recentemente, molto probabilmente sostituirà il primo).

Il VDP Jardin de France contiene anche due VDP di microzone.

Tra tutti i dipartimenti viticoli solo Creuse, Haute Loire, Puy De Dôme, Corrèze e Haute Vienne non fanno parte di alcun VDP regionali.

 

VDP dipartimentali: sono utilizzati attualmente 52 dipartimenti, nel territorio viticolo francese solo i dipartimenti Creuse, Vosges e Territoir de Belfort non hanno produzione di vino, mentre i dipartimenti Loire, Haute Loire, Rhône, Côte d’Or, Gironde, Savoie, Haute Savoie, Bas Rhin, Haut Rhin, Jura, Marne, Aisne, Aube, Moselle, Meurthe et Moselle non possono utilizzare il proprio nome come VDP dipartimentale (creerebbero confusione con  i nomi delle AOC); i vini da tavola di questi dipartimenti utilizzano i VDP regionali o utilizzano nomi di VDP di zona.

I vini dei dipartimenti Allier, Jura, Savoie, Haute Savoie, Corse Sud, Haute Corse, Charente e Charente Maritime e Gers utilizzano altri nomi:

Allier: VDP du Bourbonnais,

Jura : VDP De Franche Comté,

Savoie e Haute Savoie: VDP d’Allobrogie,

Corse Sud e Haute Corse: VDP De L’ile de Beauté,

Charente, Charente Maritime: VDP Charentais,

Gers: VDP des Côtes de Gascogne.

I VDP: Jardins De France, De Franche Comté, Charentais, Côtes de Gascogne hanno delle sottozone:

Jardins de France: VDP de Retz e VDP Marches de Bretagne,

Franche Comté: VDP des Coteaux de Champlitte,

Côtes de Gascogne: VDP des Coteaux du Condomois, VDP des Côtes de Montestruc,

Charentais: VDP de L’ile d’Oléron, VDP de l’Ile de Ré, VDP Saint Sornin.

Tutti I dipartimenti del nord possono produrre vini a VDP dipartimentale, ma di fatto salvo pochissime eccezioni non hanno nessun vigneto, (solo Ardennes, Eure, Eure et Loir, Mayenne Morbihan e Calvados hanno rarissimi vigneti).

Il solo Calvados è utilizzato come nome di VDP dipartimentale per un’esigua produzione di vino bianco a base Pinot gris (1.500 bottiglie) su un vigneto di appena 1.500 metri quadrati a Saint Pierre Sur Dives.

 

VDP di zona:

sono vini prodotti in zone più o meno grandi che coprono il territorio di pochi comuni nel medesimo dipartimento (VDP Bigorre, Des Coteaux de Tannay, ecc) o a cavallo di due dipartimenti (Des Couteaux du Cher et de L’Arnon,  Cathare, ecc.) oppure su più dipartimenti (Collines Rhôdaniènnes, Des Sables du Golf du Lion, ecc).

La regione più ricca di VDP di zona è il Languedoc Roussillon con 54 vini, la sola regione senza VDP né regionali, né dipartimentali né di zona è l’Alsace.

 

VDP en primeur:

I VDP “en primeur o nouveau” sono regolamentati dal 1990, essi possono essere messi in commercio dal terzo giovedì di Ottobre dell’anno della vendemmia, devono sempre essere millesimati, avere un residuo zuccherino non superiore a 2 gr/l. ed infine devono superare un esame organolettico preliminare per verificare le caratteristiche tipiche dei vini novelli.

 

VDP de Cépage:

Sono vini che possono portare in etichetta il nome di un vitigno (i più utilizzati sono: Merlot, Cabernet Sauvignon, Syrah, Chenin, Chardonnay e Sauvignon), la percentuale deve essere dell’85%; se portano il nome di più vitigni, l’insieme deve essere del 100%, con un minimo del 20% per vitigno.

Questi vini sono di qualità superiore è stanno migliorando il livello qualitativo dei VDP.

La loro produzione deve essere rivendicata all’atto della dichiarazione di vendemmia e devono essere sottoposti all’ esame organolettico per “l’agrément”.

 

Agrément:

Consiste nell’esame chimico – fisico – organolettico che i vini VDP devono sostenere per essere riconosciuti tali, il procedimento è gestito da ONIVINS attraverso delle OPA (Organismes professionnels agréés).

L’Agrément viene richiesto dal produttore; l’ ONIVINS, con i suoi agenti territoriali, preleva delle campionature per ogni “Cuve” utilizzata.

Il risultato definitivo è dichiarato dall’ONIVINS.

 

Vin délimité de qualité supérieure (AO -VDQS):

(Code Rural art. 641 – 24)

(Loi du 18 Décembre 1949)

La produzione di questi vini è strettamente regolarizzata e controllata dall’INAO.

Questa tipologia di classificazione è subordinata al rilascio di un “Label” da un sindacato viticolo territoriale.

Gli AO – VDQS costituiscono una categoria intermedia tra i VDP e l’AOC.

I vini prodotti con questo riferimento sono soggetti ad un disciplinare emanato con un “Arrêté” dove sono previste le condizioni produttive, zona di origine, vitigni, tecniche colturali, resa “Quantum”, caratteristiche analitiche come gradazione, colore, acidità, e “l’agrément” (l’esame organolettico).

Attualmente risultano 20 ma la totalità sono nella procedura di “opposizione nazionale” in attesa del riconoscimento ad AOC (le ultime richieste hanno la data del 25/07/2009).

La motivazione è l’adeguamento alle nuove regole dell’Unione Europea, reg. 479/2008, dove sono previste solo due classi di riconoscimento DOP e IGP, di qui l’accorpamento di tutti i VDQS in AOC.

 

Agrément:

I VDQS devono essere certificati prima della loro immissione al consumo con un esame chimico – fisico – organolettico sotto il controllo dell’INAO ed effettuato dai sindycats viticoles competenti per territorio.

Il medesimo sindycat stabilisce anche la resa “Quantum” dopo avere valutato le scorte di cantina, la produzione annuale e la situazione di mercato.

Il tutto servirà per stabilire l’idoneità del vini in causa e la quantità commerciabile per l’anno in corso, a tal riguardo il Sindycat rilascia un numero di “label o vignettes con la sigla AO – VDQS in numero pari alla resa “quantum” interessata per il proprio vigneto e il nome della zona” da affiancare l’etichetta sulle  bottiglie di vino.

 

Rendement “Quantum”: è la resa stabilita con  Arrêté per i vini a VDQS, ogni anno i Syndicats Viticoles interessati per territorio valutano le riserve degli anni precedenti, la produzione dell’anno e la disponibilità del mercato in modo da consentire la commercializzazione di una certa quantità di vino (espressa in ettolitri/ettaro) per la vendemmia in corso.

Gli stessi rilasciano un numero determinato di “labels o vignettes” con la il logo AO – VDQS dopo “l’Agrément”, secondo la dimensione del vigneto e la dichiarazione di vendemmia del produttore da inserire sulle bottiglie di vino.

 

Appellation d’Origine Contrôllée (AOC):

(Décret loi du 30 Juillet 1935)

(Code Rural art. 641 – 5, 641 – 13)

I vini ad AOC sono caratterizzati da una delimitazione parcellare (l’INAO seleziona le parcelle catastali idonee comune per comune), il risultato viene riportato sul decreto di riconoscimento e pubblicato nei comuni interessati.

Le condizioni di produzione sono stabilite dall’INAO nel rispetto degli usi locali, leali e costanti.

Il decreto di riconoscimento richiede la zona di origine (le AOC provengono da territori strettamente selezionati e storicamente noti come produttori di vini di qualità), i vitigni o l’uvaggio utilizzato, (vengono utilizzati solo vitigni raccomandati o autorizzati per il territorio in causa), la quantità minima di zuccheri contenuti nell’uva alla vendemmia,

le pratiche colturali (impianto, densità, potatura, raccolta), le pratiche di vinificazione, la zona di vinificazione, criteri analitici (colore, gradazione alcoolica minima, acidità fissa ecc.), regole per la commercializzazione e l’etichettatura, e in qualche caso (non frequente) il periodo di invecchiamento minimo.

Al momento ci sono 394 AOC tra vini, sidri, distillati, sono differenziate in:

AOC regionali: come Bordeaux, Bourgogne, Côtes du Rhône, Alsace, Languedoc, Champagne, ecc.

AOC di zona: come il Beaujolais, Macon, Côtes de Provence, Anjou, Touraine, Médoc, Chinon ecc.

AOC di zona con nome del comune: come Clairette de Languedoc, Macon Villages, Beaujolais Villages, Coteaux du Layon, Côte de Beaune Villages, Côtes du Rhône Villages, ecc.

AOC di zona o regionali con sottozone: come Savoie, Bourgogne, Touraine, Alsace Grand Cru, Bordeaux, Languedoc, Côtes du Roussillon Villages, ecc.

AOC comunali: come: Gevrey Chambertin, Saint Amour, Pouilly sur Loire, Margaux, Barsac, ecc.

AOC comunali con nome del lieu dit classificato o non (Climat o cru): Morey Saint Denis, Beaune, Chablis, ecc.

AOC con nome del solo vigneto: Chambertin, Romanée, Montrachet, Corton, ecc.

Ed infine una AOC riservata ad un’unica proprietà: Château Grillet.

 

Certificazione INAO.

Tutti i vini AOC devono essere certificati dall’INAO prima di essere messi in commercio, tale certificazione avviene superando un esame chimico- fisico – organolettico su campionatura prelevata dagli ispettori dell’INAO e giudicati da commissioni stabilite dal medesimo ente.

 

Repli: consiste nella possibilità di “ripiegare” su una AOC di livello inferiore (sempre se concessa per decreto) per quei vini che visto l’andamento climatico dell’anno non possono superare l’agrément specifico oppure se il produttore ritiene di utilizzare un’AOC inferiore per opportunità di mercato o di qualità dell’AOC primaria.

Esempio: Listrac en Médoc può scegliere il passaggio a Haut Médoc – Médoc – Bordeaux supérieur ed infine a Bordeaux, naturalmente con il rispetto delle regole di produzione di queste AOC.

 

Déclassement:

consiste nel rifiuto totale a qualsiasi AOC, visto il non rispetto dei requisiti minimi di qualità del vino prodotto, imposto dall’INAO dopo l’esito negativo dell’Agrément (si può richiedere la ripetizione e un’ulteriore esame presso una commissione regionale apposita).

Questi vini possono essere commercializzati solo come Vin de Table o destinati ad usi industriali, come la distillazione o l’acetificazione.

 

Regole sul potenziali di produzione:

Divieto di coltivazione di nuove varietà di vite non appartenenti al “catalogue Officiel”, salvo per scopi di sperimentazione o per consumo personale.

Diritto di reimpianto per sostituire vecchi vigneti sotto condizioni specifiche stabilite.

Controllo dell’impianto delle varietà secondo le liste di quelle raccomandate o autorizzate per dipartimento.

Controllo dei trattamenti, dei metodi di impianto e coltivazione operati nei vigneti.

 

Regole generali per i vini:

Obbligo di dichiarazione di vendemmia alla Direzione delle Dogane, con controllo della zona di produzione, delle varietà di vite coltivate, della resa di produzione consentita e della superficie dichiarata.

Rispetto delle condizioni di elaborazione, trattamenti enologici, invecchiamento minimo e caratteristiche organolettiche dei vini che si vogliono produrre.

Rispetto delle procedure  di “Agrément”, queste procedure garantiscono il consumatore sull’origine del vino e la sua qualità organolettica.

Obbligo della tracciabilità del prodotto con la corretta tenuta dei registri di cantina e la compilazione dei vari documenti di accompagnamento e di vendita.

 

Rendement de base:

è la resa in ettolitri/ettaro specificata dal decreto istitutivo, come resa base da verificare di anno in anno secondo l’andamento climatico;

 

Rendemant Butoir: è la resa (agraria) coltivabile in un vigneto espressa in ettolitri ettaro, da ricondurre mediante accurata scelta alla resa base o alla resa annuale.

 

Rendement annuel: è la resa massima stabilita per decreto dall’INAO tenendo conto delle condizioni climatiche ed ambientali dell’anno in corso.

 

Plafond limite:

e la resa concessa con delibera dell’INAO ai produttori che ne fanno richiesta (motivata e documentata) come supero delle resa base (si esprime in percentuale sulla stessa e non deve essere superiore al “rendement butoir”, dovuta ad eccezionali situazioni climatiche, tenendo presente sempre la dovuta cernita per ricondurre la produzione a quella stabilita per decreto.

 

Coeficiente “K”: è un parametro utilizzato da quei produttori, che nel medesimo vigneto, dichiarano in vendemmia due diverse AOC (una più restrittiva, l’altra più generale es. Barsac – Bordeaux blanc).

Viene stabilito con decreto del ministero dall’INAO sentiti gli organismi di difesa delle AOC competenti per territorio.

Si esprime partendo da 1 con alcuni decimali sino a 2, serve per dichiarare la quantità del prodotto riservato alla seconda AOC (quella più generale) in rapporto alla produzione dichiarata dalla AOC più restrittiva (si moltiplica la produzione minore per il coefficiente e si trova la quantità dichiarabile per la seconda AOC).

 

Clos, Château, domaine, moulin, tour, mont, côte, coteau, cru, monopole: sono menzioni utilizzabili solamente per I vini ad AOC:

Crémant: menzione utilizzabile solo per i vini “mousseux” ad AOC.

Mont, côte, coteau, val: sono denominazioni utilizzabili per designare anche i VDP.

Domaine, Mas, Bastide ecc.: menzioni che definiscono una proprietà vitivinicola utilizzabile per i VDP.

 

Mise en bouteille au Château, à la proprieté, à l’origine: indica che il vino è prodotto direttamente dal vitivinicoltore ed è stato imbottigliato all’origine.

Mise en bouteille dan nos caves: è il vino imbottigliato da un négociant utilizzando vini o uve prodotti da altri viticoltori.

Propriétaire recoltant: vino prodotto da un vitivinicoltore privato.

Négociant Eleveur: è un grossista che compera vini per invecchiarli e commercializzarli nel momento migliore (sia di mercato sia di maturazione ottimale), alcuni vinificano anche le uve prodotte da privati viticoltori, altri producono parzialmente una quantità di uve vinificate separatamente o in “cuvée” con quelle dei produttori privati.

Monopole: indica la completa proprietà di un vigneto, vedi La Romanée.

 

Inao: Istitut National des Appellations d’Origine è un ente pubblico amministrativo con personalità giuridica, comprende:

un comitato nazionale dei vini e delle acquaviti, sidri e aperitivi a base di vino o sidro;

un comitato nazionale per i prodotti lattieri;

un comitato nazionale per i prodotti agro alimentari;

un comitato nazionale per le indicazioni geografiche protette.

L’INAO propone, sulla base dei “Cahiers des Charges”, il riconoscimento dei prodotti suscettibili di beneficiare di una indicazione geografica protetta o di una appellation d’origine, sentito il parere della Commissione nazionale delle “Labels et des certifications de produits agricole et alimentaires”.

Il controllo delle condizioni della produzione dei prodotti beneficianti di una DOP o IGP è sotto la responsabilità dell’INAO, il quale può delegare tale competenza ad “organismi certificatori”.

L’INAO da il suo consenso sulle norme di etichettatura e alla presentazione dei vari prodotti tutelati, contribuisce a promuovere le DOP e IGP in Francia e all’estero.

E’ dotato di propri finanziamenti dovuti dai vari produttori di DOP e IGP in base alla quantità prodotta (per i vini in base agli ettolitri che ottengono l’agrément).

 

Organisme de défense:

Conseil Interprofessionnel vin de…..:

Sono organismi pubblici strettamente collegati all’INAO che tutelano e valorizzano le DOP vitivinicole dell’ambito regionale sul mercato francese e quello internazionale (alcuni hanno delegazioni nei maggiori paesi importatori), propongono, modificano, cancellano le AOC, contribuiscono con i Sindycats viticoles alla compilazione dei Cahiers des Charges da inviare all’INAO; stabiliscono date di vendemmia, rese per ettaro annuali, arricchimento e ogni altro intervento di coltivazione e di vinificazione delle AOC.

Hanno propri ispettori per il controllo sul territorio.

Tutte le regioni viticole francesi hanno il proprio Conseil Interprofesionnel (vedi elenco nella pagina delle news e i rispettivi links), solo qualche AOC non appartiene all’area dei Conseil specifici:

Provence: Bellet e Coteaux de Pierrevert,

Lorraine l’AOC e il VDQS,

Languedoc: Clairette de Bellegarde,

Sud Ouest: le tre AOC pirenaiche e Côtes de Duras, Côtes du Marmandais,

Loire: Côtes du Forez, Saint Pourçain, Côtes d’Auvergne, Côte Roannaise.

Syndicat de défense viticole:

è l’organo più periferico di tutela e valorizzazione delle DOP e IGP, composto da rappresentanti dell’area produttiva del vino (viticoltori, vinificatori, négociants ecc.), in genere si occupano di una sola DOP o IGP o piccoli gruppi omogenei per territorio.

Per i VDQS, gestiscono l’agrément e la distribuzione delle “vignettes”, per i VDP gestiscono solo l’agrément, controllano i vari iscritti, la loro produzione, il rispetto delle norme produttive secondo il disciplinare.

Sono la partenza di tutte le fasi di riconoscimento, modifica, ampliamento con la produzione del Cahier des Charges, o della cancellazione di DOP e IGP (la richiesta può partire da un semplice produttore o da un gruppo di operatori).

 

Cahier des Charges:

Fascicolo tecnico prodotto dai richiedenti, approvato dagli organismi di tutela e dall’INAO per ottenere il riconoscimento con decreto del Ministero dell’Agricoltura.

Contiene tutte le informazioni sul nome del prodotto, tipologia, produzione, legami storici – ambientali, confezionamento e commercializzazione.

Dal Cahier des Charges per sintesi si produce il “documento unico” ovvero il disciplinare di produzione.

 

In Francia si producono parecchie tipologie di vino, secondo il colore, la vendemmia o la vinificazione:

(vedere le definizioni nelle pagine regionali di competenza)

vin rouge

vin blanc

vin gris

vin rosé (vinificazione In bianco o per saignée)

vin clairet

vin jaune

vin de paille

vin doux naturel

vin de liqueur

vin cuit

vin pétillant

vin crémant

vin mousseux métode ancestral o rural

vin mousseux métode champenoise

vendanges tardives

vin  sélection des grains nobles

vin de consummation courante (VCC) o vin ordinaire: vino da tavola

 

Champagne, Cognac e Armagnac: queste AOC sono esentate dall’inserire in etichetta il logo DOP (reg. UE 479/2008).

 

Blanquette, Muscadet: questi due sinonimi di varietà di vite (Mauzac blanc il primo, Melon il secondo) hanno (reg. 479/2008) il significato di indicazione geografica, pertanto pur non accompagnate la nomi geografici mantengono il diritto all’AOC.

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