Felso Magyarorszag

FELSŐ MAGYARORSZAG

VIGNETI ABASAR

VIGNETI ABASÁR

FELSŐ MAGYARORSZAG

REGIONE VITICOLA

ZONA VITICOLA COMUNITARIA C1

 

Questa regione viticola è posizionata a nord-est dell’Ungheria, si tratta di una zona relativamente montagnosa e collinare, le zone pianeggianti si trovano a sud lungo il fiume Tisza e Bodrog e a nord sul confine con la Slovacchia, formato dal fiume Ipoly, un altopiano (circa 200 m s.l.m.) a settentrione delle colline di Cserhát da Ipolytarnóc a Hond.

Il sistema montuoso copre la parte settentrionale partendo dal confine con la provincia di Pest ad occidente sul la fine dei “Börzsony” con la punta più elevata del Nagy-Hidek hegi (865 m s.l.m.).

Continua con il sistema collinare di”Cserhát” con un’altimetria media sui 400/600 m s.l.m. la punta massima è il Naszály hegy a 654 m s.l.m. il quale taglia in due la provincia di Nógrád, parte a nord di Budapest  sulla riva sinistra del Danubio a Vac e termina sul confine slovacco  poco più a nord-est di Salgótarján, a sud è delimitato  dal bacino del fiume Zagyva, affluente di destra del Tisza.

Sul lato est del Zagyva inizia il sistema montano dei “Mátra” che portandosi ad oriente raggiunge la vallata del fiume Tarna (affluente del Zagyva) dove termina, esso fa parte dei precarpatici  settentrionali, si trova nella provincia di Heves  formando il limite settentrionale in questa provincia della pianura “Alföld”, è suddiviso in tre sezioni: Nyugat-Mátra, Mátrabére e Kelet Mátra; qui troviamo le due montagne più elevate dell’Ungheria il Galay-tető con 965 m s.l.m. e il  Kékes con 1014 m s.l.m.

Superato il Tarna iniziano i rilievi del “Bukk” a cavallo delle due province di Heves e Borsod-Abaúj-Zemplén, partono dalla sponda sinistra del fiume e arrivano sulla sponda destra del Sajo che circonda i rilievi da nord-ovest a sud-est sino all’affluenza nel fiume Hernád a sua volta affluente di destra del Tisza.

Questi rilievi hanno almeno 20 cime superiori ai 900 m. s.l.m. tra cui il Bálvány con 956 m s.l.m., Istallóskő con 958 m s.l.m. e Tar-kő con 950 m s.l.m.

Ad oriente del fiume Sajo racchiuso tra due suoi affluenti il Bódva e Hernád troviamo il sistema collinare “Cserehát con la punta più elevata a 520 m s.l.m.

Infine tra il fiume Hernád a nord-ovest e il fiume Bodrog  ad est troviamo i rilievi di Zemplén, ultimi  prima del confine con la Slovacchia, la vetta più elevata è il Nagy Milic con 894 m. s.m. proprio sul confine Slovacco-ungherese, si tratta del punto più settentrionale di tutta l’Ungheria.

Questa regione viticola è probabilmente la più conosciuta e apprezzata per la qualità e notorietà dei suoi vini, il sistema montuoso fa da barriera settentrionale mentre sul lato meridionale si stende l’ampia pianura “Alföld”, fonte di luce e di calore meridionale.

Tutti i vigneti sono concentrati sui pendii dei vari rilievi, collinari o montuosi, che in modo continuativo corrono da Budapest sino a Sátoraljaúhely sul confine slovacco, i vari corsi d’acqua che delimitano i sistemi montuosi sono fonte autunnale di nebbie sottili e benefiche per la formazione di muffe nobili.

Il clima è continentale, l’estate è calda, l’autunno asciutto e tiepido, l’inverno molto freddo e la primavera è tardiva, corta con forte rischio di gelate.

Tutti i vitigni hanno un periodo vegetativo in ritardo è approfittano dei periodi in cui il clima è più favorevole, il germogliamento è tardivo come pure il periodo di vendemmia.

Questa regione è formata da tre province:

Borsod-Abaúj-Zemplén,

Heves,

Nógrad:

I suoi confini amministrativi sono:

a nord  e nord-est la Slovacchia, ad ovest la provincia di Pest  a sud la provincia di Jász-Nagykun-Szolnok a sud-est ed est dalle province di Hajdú-Bihar e Szabolcs-Szatmár-Bereg, il confine sud-orientale  è formato quasi totalmente dal fiume Tisza, partendo ad est a Zemplénagard sul confine slovacco sino a Kisköre nella punta più meridionale della regione nella provincia di Heves.

In questa regione troviamo:

n. 3 VEB o DHC,

n. 1 VEB,

n. 2 OEM da Borvidék minőségi-bot (MT),

n. 1 OFJ regionale,

n. 1 OFJ locale.

Suddivise nelle seguenti province:

Borsod-Abaúj-Zemplén,

n. 1 VEB “Tokaj” la più prestigiosa,

n. 1 OEM (MT) da BorvidéK “Bukk”,

n. 1 OFJ locale “Zemplén o Zempleni”,

Heves:

n. 3 VED o DHC “Egri Borvidék, Debrői Harslevelű, Egerszólát Olaszrizling”

n. 1 OEM (MT) da Borvidék “Matra”,

Nógrád:

n. 1 OEM (MT) “Mátra” (in piccola parte)

Solo la OFJ regionale,

 

La OFJ regionale “Felső Magyarorszag” copre il territorio di tutte e tre le province.

La superficie totale delle 3 province interessate è di 20.304,60 ettari (dati 2009 KSH)

suddivisa in:

Borsod-Abaúj-Zemplén: 8.474,82,

Heves: 11.306,08,

Nógrad: 523,70.

 

BORSOD-ABAÚJ-ZEMPLÉN

 

Questa provincia è la più settentrionale dell’Ungheria confina a nord attraverso il sistema montuoso precarpatico occidentale con la Slovacchia, a sud-est il fiume Tisza delinea il confine con le province di Szabolcs-Zatmár-Bereg e Hajdú-Bihar, ad ovest con la provincia di Heves e per un piccolo tratto con la provincia di Nógrád, il suo capoluogo è Miskolc.

Come già descritto sopra si tratta di una provincia con sistemi collinari e montuosi diffusi nella sua parte settentrionale mentre a sud-est del fiume Bodrog e a sud del capoluogo Miskolc troviamo i bordi settentrionali della grande pianura “Alföld”.

I vigneti di questa zona sono sistemati lungo i pendii collinari e montuosi del Zemplén a nord (Tokaj) e Bukk a sud con la borvidék omonima.

Si tratta di posizioni privilegiate, coperte dai venti settentrionali, per la maggioranza rivolte a meridione, con ampia luminosità e calore, i corsi d’acqua, del Tisza e del Bodrog creano microclimi idonei alla produzione di vini di alta qualità, il terreno di origine vulcanica in generale è un serbatoio di calore da distribuire nei periodi notturni, il tutto accompagnato da una serie di varietà di vite tardive, porta a risultati unici nel panorama mondiale della viticoltura.

I vigneti sono molto suddivisi e di piccole dimensioni, la media non arriva ai 4.000 mq., ci sono comunque alcuni di dimensione elevata soprattutto nel Tokaj-hegyaljai.

I vigneti terrazzati sono per lo più concentrati nei pendii dei monti Bukk, anche se le pendenze nelle colline di Zemplén sono a volte particolarmente accentuate.

La coltivazione promiscua tra varietà diverse in modo misto tra loro è molto diffusa, arriva al 50% degli impianti, questo a volte è fatto volutamente per poter fare un unico raccolto a piena maturità di tutte le varietà e vinificarle congiuntamente.

 

La superficie viticola ha questi dati (2009 KSH):

numero impianti a vite: 23.845;

superficie totale vitata: 8.657,68 ettari;

superficie vitata in produzione: 8.474,82 ettari;

superficie dedicata ad uva per la commercializzazione: 7.966,71 ettari;

superficie non coltivata: 465,45 ettari;

superficie autorizzata per reimpianti: 37,52 ettari;

superficie non ancora in produzione: 182,86 ettari;

superficie per varietà:

uva bianca: 7.038,04 ettari;

uva rossa: 519,14 ettari;

uva da tavola:  49,05 ettari;

uva per altri usi: 749,81 ettari;

tipologia d’impianto:

con varietà in purezza: 3.151,31 ettari;

con varietà miste a settori: 1.490,89 ettari;

con varietà miste tra di loro: 4.015,48 ettari;

caratteristiche d’impianto:

coltura specializzata: 7.629,64 ettari;

coltura promiscua: 1.028,04 ettari;

terreno:

pianeggiante: 461,85 ettari;

collinare: 8.195,83 ettari;

metodo di allevamento:

tradizionale: 11,84 ettari;

alberello alto: 1.473,21 ettari;

pergola: 604,76 ettari

spalliera: 6.505,53 ettari;

altri: 62,35 ettari;

potatura per l’impianto a spalliera:

cordone basso: 603,07 ettari;

cordone medio: 3.512,42 ettari;

cordone alto: 1.909,73 ettari;

Guyot singolo: 271,52 ettari;

GDC: 208,80 ettari;

posizione dei filari collinari:

a ritocchino: 2.351,35 ettari

a giropoggio: 5.300,99 ettari;

altri: 165,71

vigneti terrazzati: 377,79 ettari;

Resa media uva per ettaro: 7.120  kg/ha.

 

Le varietà di vite idonee alla coltivazione per questa provincia sono:

varietà bianche raccomandate:

Chardonnay, Cserszegi fűszeres, Furmint, Hárslevelű, Leányka, Olasz Rizling (Riesling italiano), Ottonel Muskotály, Pinot blanc, Sárga Muskotaly, Zéta;

varietà bianche autorizzate:

Bacchus, Blauer Silvaner, Chasselas, Csabagyöngye, Gohér, Irsai Olivér, Kabar, Kövérszőlő, Nektár, Rizlingszilváni (Müller Thurgau), Sauvignon blanc, Tramini (Gewürztraminer), Zengő, Zenit, Zöld Veltelini (Veltliner verde);

varietà bianche temporaneamente autorizzate:

Aligoté, Arany, Sárfehér, Bakator, Bánáti Rizling, Bianca, Bouvier, Budai, Cirfandli, Csomorika, Ezerfürtő,

Ezerjó, Jubileum 75, Jubileumsrebe, Juhfark, Karát, Keknyelű, Kerner, Királyleányka, Kocsis Irma, Korona, Kövidinka, Kunbarát, Kunleány, Lakhegyi mézes,  Mátrai Muskotaly, Melon, Mézes, Nosztori Rizling, Odysseus, Pelso, Piros szlanka, Piros Veltelini, Pozsonyi fehér, Pölöskei Muskotaly, Rajnai Rizling (Riesling renano), Refrén, Rozália, Sémillon, Szürkebarát (Pinot grigio), Táltos, Úrréti, Zalagyöngye, Zefir, Zeus, Zöld Szilváni;

varietà rosse raccomandate:

Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Kékfrankos (Gamay), Merlot, Zweigelt;

varietà rosse autorizzate:

Blauburger, Blauer Frühburgunder, Domina, Hamburgi Muskotály, Kékoportó (Portugieser), Medina, Nero, Pinot noir, Turán;

varietà rosse temporaneamente autorizzate:

Alibernet, Alicante Bouschet, Bíbor Kadarka, Duna Gyöngye, Kadarka, Kármin, Magyarfrankos, Rubintos, Titán;

 

Questa provincia produce 2 vini ad OEM (DOP), di cui

uno minőségi bor (MT) Borvidék,

un VEB    

due OFJ di cui:

1 regionale (F+első Magyarorszak)

1 locale

 

TOKAJ:

Tokaj Hagyalja (letteralmente Tokaj Piemonte) è la zona viticola situata sui pendii delle colline Zemplén con altezze che vanno dai 400 ai 600 m s.l.m., situate lungo il corso del fiume Bodrog dalla frontiera della Slovacchia sino alla sua confluenza con il fiume Tisza ai piedi del Kopashegy (528 m s.l.m.), la collina di origine vulcanica chiusa dall’ansa del fiume e suddivisa nei due comuni più importanti della zona: Tarcal e Tokaj, qui troviamo i tre vigneti più importanti e storici di tutta la zona: Hétszőlő, Szarvas, Cserfás.

Altre colline a nord di Tarcal, racchiuse nel triangolo tra Abaújszántó, Tállya e Mad nella valle del fiume Szerencs a occidente,  e Erdőbénye ad oriente nella valle del fiume Malomárok .

A Abaújszántó si trovano i vigneti classificati di Agyag e kassaváros ai piedi della collina di Krako 402 m s.l.m. con esposizione occidentale; si scende a sud il fiume Szerencs per trovarsi a Tállya ai piedi della collina di Csonkás 501 m s.l.m., qui troviamo i vigneti di Pálocs, Bányász, Bartű e Sasalja.

Si gira verso sud a Mád ai piedi della collina Bogdán.tető 503 m s.l.m., territorio di grandi vigneti come Holdvölgy, Úrágya, Istenhegy, Szent Tamás, Kővagos, Kiraly ed altri.

Tra questa collina e Kopashegy su terreni con dolce pendenza troviamo due grandi vigneti il Terézia nel comune di Tarcal e il Disznóko a lato del torrente Fürdö nel comune di Mezőzombor.

Si sale verso nord-est lungo le pendici della collina di Cíganyhegy 473 m s.l.m., con esposizione quasi totalmente a sud, si trovano altri vigneti classificati come Lapis, Messzelátó, Várhegy, Hatalos, nei comuni di Bodrogszegi , Bodrogkisfalud e Szegi sul lato destro del fiume Bodrog.

Si risale il torrente Malomórok verso Erdőbénye ai piedi del versante orientale della collina di Bogdán-tető, qui i vigneti sono più radi e nessuno è classificato, mentre sul lato opposto sulle pendici del Szokolja 611 m s.l.m., la punta più elevata della zona, troviamo i vigneti classificati di Mogyorósok, Muláto e Omlas.

Sui versanti meridionali ma soprattutto orientali della medesima collina , nel comune di Tolcsva sulla destra del torrente omonimo si trovano altri vigneti di qualità come. Gyóparos, Csíroka, Pető, Kútpakta, Serédi ed altri.

Sul lato opposto del torrente Tolcsva sui pendii del Várhegy 384 m s.l.m. con esposizione ovest, si trova Helőhely, mentre sui pendii meridionali si trovano  Kincsem, Zsadánji, Szárhegy, e Pajzos, in quelli orientali  sino a Hercegkút troviamo vigneti non classificati.

Si conclude con altri vigneti che sono disposti sui fianchi sud-orientali delle colline di Károlyfalva 304 m s.l.m. dove si trova il Megyer e sulle due colline di Sátoraljaújhely 406 e 509 m s.l.m. troviamo gli ultimi vigneti della zona prima del confine slovacco, qui spicca l’Oremus  un vigneto storico.

La zona delimitata del Tokaj-Hegyalja ha una forma di clava con l’impugnatura a nord-est sul confine slovacco a Sátoraljaújhely e l’estremità sul lato sud-occidentale tra Mezőzombor, Szerencs a sud e Monok, Golop e Abaújzántó, a nord-ovest, tutto il lato sud-est è delimitato dalla sponda destra del fiume Bodrog, mentre la delimitazione settentrionale è data dalle colline Zemplén.

Le varietà di vite raccomandate  sono: Furmint, Hárslevelü, Sarga Muskotály, Zeta (Oremus), Kabar, Kövérszőlő e autorizzata Gohér; i vini “Tokaj” nelle tipologie “nobili”sono il frutto di una miscela composta in maggioranza dal 70% di Furmint, 20% di Harslevélű, 5/10% di Sárga Muskotály ( per dare un tono aromatico ai vini) e per la restante parte gli altri vitigni; oggi si utilizza sempre di più la varietà Zeta (Oremus) per la sua facilità ad essere attaccata dalla muffa nobile.

Il Furmint, base storica per il Tokaj è coltivato essenzialmente nelle posizioni più soleggiate ad una altitudine medio alta mentre gli altri vitigni sono coltivati in posizioni più basse e facilmente raggiungibili dalle nebbie mattutine autunnali.

 

I numeri del Tokaj-Hegialja sono: (dati 2009 SKH):

viticoltori: 5.137;

numero impianti 9.933;

superficie totale: 5.857,82 ettari;

superficie in produzione: 5.696,85 ettari;

suddivisa per utilizzo:

uva per commercializzazione: 5.373,04 ettari;

non coltivata: 298,91 ettari;

per reimpianti: 23,24 ettari;

non ancora produttiva: 160,98 ettari;

uve bianche da vino : 5.658,64 ettari;

superficie uve rosse da vino: 3,21 ettari;

uva da tavola: 5,76 ettari;

altri usi: 1,87;

per purezza di varietà:

varietà in purezza: 2.133,85 ettari;

varietà miste separate: 1.007,67 ettari;

varietà in miscellanea: 2.716,30 ettari;

superficie specializzata: 5.689,87 ettari;

superficie promiscua: 167,95 ettari;

superficie pianeggiante: 112,27 ettari;

superficie collinare: 5.745,55 ettari;

esposizione maggioritaria sud, sud-est, sud-ovest, est, ovest;

superficie terrazzata: 100,41 ettari;

impianto:

giropoggio: 3.551,61 ettari;

ritocchino: 1.877,74 ettari;

altri: 77,53 ettari;

sistemi di allevamento:

tradizionale: 3,26 ettari;

alberello alto: 498,72 ettari;

spalliera: 4.821,96 ettari;

pergola: 477,93 ettari;

altri: 55,95 ettari;

metodi di potatura:

cordone basso: 441,77 ettari;

cordone medio: 2.731,80 ettari;

cordone alto: 1.286,97 ettari;

Guyot semplice: 152,62 ettari;

GDC: 208,80 ettari;

resa uva per ettaro: 5.090 kg/ha;

 

Resa vino per ettaro: 33,08 hl/ha;

produzione:

vini bianchi:  186.714 ettolitri;

vini rossi (senza OEM): 103 ettolitri.

 

La superficie dei vigneti per comune è la seguente:

Bodrogkisfalud: 94 di 1° classe, 16 di 2° classe, totale 110 ettari;

Bodrogkeresztúr: 151 di 1° classe, 89 di 2° classe, totale 240 ettari;

Mad: 700 di 1° classe, 201 di 2° classe, totale 901 ettari;

Mezőzombor: 110 di 1° classe, 106 di 2° classe, totale 216 ettari;

Rákta: 267 di 1° classe, 8 di 2° classe, totale 275 ettari;

Szegi: 115 di 1° classe, 9 di 2° classe, totale 124 ettari;

Tarcal: 294 di 1° classe, 69 di 2° classe, totale 363 ettari;

Tokaj: 128 di 1° classe, 32 di 2° classe, totale 160 ettari;

altri comuni: 2.304 ettari di 1° classe, 642 di 2° classe, totale 5.408;

i restanti vigneti (288 ettari) sono dedicati alla OFJ “Zemplén”.

 

Tipologia e elaborazione dei vini “Tokaj”:

Le tipologie di Tokaj portano nomi di origine polacca, essendo stata, la Polonia, il primo importatore e più importante mercato, a partire dal XVII° secolo.

Si eseguono tre tipologie di raccolta delle uve (fine ottobre):

la prima dedicata alla produzione dei vini “Tokaji bor”, si raccoglie in piena maturazione tutto il grappolo senza selezione, la seconda si ritarda di almeno quindici o più giorni e si raccoglie tutto il grappolo, facendo una seguente selezione degli acini stramaturi, viene fatta per la produzione del “Tokaji- késői szüretelésű bor”.

L’ultima viene fatta quando il grappolo è attaccato dalla muffa nobile, si può eseguire in fasi diverse (sino a tre) o in un’unica volta facendo poi la selezione in cantina.

La vinificazione dei vini “Tokaj bor” è quella tradizionale idonea per la produzione di vini bianchi tranquilli secchi, utilizzabili per il consumo diretto ma utilizzati per a maggior parte come vino base per la preparazione dei “Tokaji-Aszú”, per  i vini tranquilli secchi utilizzati per  il consumo diretto non si utilizza quasi mai il Furmint, ma gli altri vitigni, Chardonnay e Tramini soprattutto, esso ha poca predisposizione a vini di qualità, si presenta fragile, acidulo, e poco armonico.

Si tratta di spremitura soffice, decantazione del mosto per 24 ore e fermentazione a temperatura controllata di 20/22° C. generalmente in vasche d’acciaio, più raramente il botti di legno, non è richiesto alcun invecchiamento obbligatorio.

La vinificazione dei “Tokaji- késői szüretelésű bor” è simile con la differenza del maggior carico zuccherino delle uve  almeno 256 g/l, si fa fare una macerazione breve degli acini e poi pressati sofficemente, segue una parziale fermentazione ( in acciaio o legno) in modo da lasciare un quantitativo di residuo zuccherino.

L’elaborazione dei “Tokaj szamorodni” (dal polacco così come viene) inizia con una raccolta manuale delle uve attaccate anche solo parzialmente dalla muffa nobile ma che abbiano almeno 230g/l di zucchero per la tipologia secca e 256 g/l per la tipologia dolce.

Portato in cantina viene diraspato inserito in tini di legno e lasciato per 24/36 ore a macerare, poi pressato sofficemente,  viene fermentato storicamente in legno (ultimamente sempre più in acciaio) per circa 15 e più giorni (secondo la quantità zuccherina del mosto e la tipologia che si vuole ottenere), si invecchia in legno almeno un anno e deve essere affinato un ulteriore anno in bottiglia, prima della commercializzazione.

Le modalità di invecchiamento, per la tipologia secca, sono diverse, alcuni lasciano il vino per i primi  tre mesi in botti scolme, data la lenta e continua fermentazione lo spazio vuoto si riempie di anidride carbonica, isolando il vino dal contatto con l’ossigeno evitando o diminuendo sensibilmente la possibilità di ossidazione, altri alternano periodi più o meno lunghi, in botti scolme e periodi identici in botti colme; questi metodi danno la possibilità alla formazione di “flor” (tipico nell’elaborazione dello Sherry) il quale contribuisce alla complessità dei profumi e sapori dando tonalità di nocciola tostata.

La tipologia secca non deve avere più di 10 g/l di zuccheri residui, mentre la dolce deve avere più di 10 g/l in genere 45/50 g/l.

L’elaborazione dei “Tokaj Máslás” inizia con una raccolta manuale delle uve attaccate anche solo parzialmente dalla muffa nobile ma che abbiano almeno 204,50 g/l di zucchero e si procede come per il “Tokaj Szamorodni” ottenendo un vino base da tagliare con vinacce vergini di Azsú, nella formula di 100 kg di vinacce su  75 litri di vino base per ottenere 80 litri di vino finito; può essere secco o dolce con un limite zuccherino residuo di 10 g/l come spartiacque.

L’invecchiamento minimo è di un anno in botti di legno e affinato per un altro anno in bottiglia.

Per il “Tokaj Forditás” l’elaborazione è simile al “Tokaj Máslás” utilizzando però le fecce di “Aszú” al posto delle vinacce, la proporzione del vino Zsamorodni e Aszú e la stessa del Máslás.

Invecchiamento obbligatorio di un anno in botti di legno e affinamento di un anno in bottiglia.

Il “Tokaj Máslás e il Tokaj Forditás” sono considerati prodotti abbastanza rari.

Questo procedimento da al vino un sentore burroso (di qui il suo nome di origine polacca).

L’elaborazione delle tipologie “Aszú” è complessa e unica nel modo enologico (salvo qualche orrenda o disonesta imitazione), la vendemmia (comune per tutte le tipologie di vini botrytizzati) è lunga e costosa, in genere non può incominciare prima del 28 Ottobre (San Simone) all’11 Novembre (San Martino) e si protrae per circa trenta giorni, con tre o quattro passaggi  per raccogliere solo gli acini attaccati dalla muffa nobile che abbiano un aspetto avvizzito (di qui il suo nome in polacco “essicato”), la buccia deve aver raggiunto la colorazione caramello carico e al tatto si devono presentare cremosi.

In un giorno di raccolto un operatore può raggiungere i 20/22 kg di acini, quindi il suo costo al kg è molto elevato, inoltre la formazione della muffa nobile non è omogenea su tutto il territorio come nel 2000 quando a Tarcal (grazie alla vicinanza del Tisza) raggiunse il suo massimo mentre a Tallya solo il 20% degli acini è stato colpito dalla Botrytis cinerea.

Il clima autunnale è fondamentale, deve essere caldo con formazioni di nebbie mattutine e pomeriggi assolati e l’umidità deve essere bassa, situazioni non sempre ripetibili così capita che in qualche annata  a scelta del produttore non si raccolgano alcun acini perché poco o male  botrytizzati (Royal Tokaji nel 2001).

Portati in cantina gli “Aszú” vengono classificati secondo il loro contenuto zuccherino in tre categorie (dal 1979):

la prima classe è costituita da un contenuto zuccherino pari o superiore al 60% con acini color cioccolato scuri, abbondante pruina, polpa gialla dorata senza riflessi verdi, consistenza cremosa, vinaccioli giallo scuro.

La seconda classe ha un contenuto zuccherino tra il 51 e 59% con una tolleranza inferiore del 5%, gli acini sono di color cioccolato scuro, pruina meno abbondante, polpa giallo carico, vinaccioli giallo scuro,

La terza classe deve avere un contenuto zucchero minimo di 439 g/l sino al 50%, buccia color caramello scuro, pruina scarsa o inesistente, polpa gialla con riflessi verdognoli, vinaccioli giallo chiari.

Dall’utilizzo degli “Aszú” si ottengono principalmente gli “Aszú 3-6 Puttonyos”,  più raramente “Aszúesszencia, Tokaj Máslás e Tokaj Forditás” ed è un’assoluta rarità “l’Eszencia”.

Eszencia (prima annata 1707):

Gli “Aszú” appena raccolti dopo un’ulteriore cernita, vengono versati in un contenitore,  storicamente in legno ma oggi anche in acciaio, questi contenitori devono essere più alti che larghi in modo da inserire gli acini in altezza e provocare un maggior peso su se stessi al fine di far sgocciolare la maggior parte di polpa che verrà raccolta al fondo (generalmente bucato) in contenitori di legno o vetro.

Da una carica di 100 kg di “Aszű” si ottengono al massimo 6 litri di “Eszencia”, ma più spesso meno anche solo due/tre litri (dipende dalla classe degli acini e dal loro contenuto zuccherino).

Il tempo necessario per ottenete il massimo di rendimento è di circa due mesi per la prima classe, inferiore per le altre due, gli acini non devono essere pressati artificialmente ma devono essere sgocciolati attraverso il proprio peso, alcuni produttori fanno delle leggere pressioni sulla superficie per allineare la massa ed evitare spazi vuoti  ricoprendola con dei teli gommati, altri mettono una leggera quantità di anidride solforosa per evitare l’ossidazione e altri ancora ricoprono il recipiente (ideale è l’utilizzo del contenitori d’acciaio ermetico) per evitare il più possibile contatti con batteri, ossigeno e per evitare qualsiasi  evaporazione.

Il succo ottenuto dell’Eszencia è il modo più semplice e facile per ottenere un vino, (unico al mondo), la sua fermentazione è lentissima, può durare anche anni, e l’alcol ottenuto supera di poco il 2% vol., ed ha come limite massimo 8% vol.; l’Unione Europea ha dovuto derogare in modo specifico perché i titolo alcolometrico svolto minimo per le varie aree geografiche più elevato sia abbassato a 2% vol. per l’Eszencia.

Prodotto eccezionale, ha una ridottissima produzione e commercializzazione, costoso e unico, le persone che hanno avuto l’opportunità di assaggiarlo non sono molte, un tempo era riservato quasi unicamente per le mense regali, oggi i produttori lo utilizzano come assaggio finale “bonne bouche” delle loro produzioni di Aszú, è confezionato in bottiglie di vetro tipiche del Tokaj dalla capacità massima di 0,500 litro, più spesso nelle capacità inferiori sino a 0,100 litro; comunque la maggior parte di Eszencia è utilizzata per correggere gli “Aszű e Aszúeszencia”.

Vino con un residuo zuccherino minimo di 450 g/l, ma sovente superiore, alcuni Eszencia arrivano anche a superare i 600 g/l, ha un’acidità alta, anche più di 30 g/l, il che armonizza splendidamente con l’alto contenuto di zucchero, evitando sentori stucchevoli ed untuosi, aroma tipico della Botrytis cinerea, colore opalescente giallo dorato carico o ambrato, caldo, cremoso, nel sapore è una miscellanea tra frutta secca, frutta matura, marmellata di arance e miele.

E’ naturalmente predisposto a lunghi invecchiamenti, quasi infiniti, già prolungati in legno ( la Kereskedóház del 1972, annata eccezionale ed unica del secolo scorso è ancora oggi in legno), continua in bottiglia anche per secoli, alcune  molto vecchie  con annate risalenti al XIII secolo sono state recentemente vendute all’asta.

Aszú 3-6 puttonyos (prima annata ufficiale 1630/33):

Già prodotto all’inizio del XVI° secolo, un centinaio di anni prima dei tedeschi “Trockenbeerenauslese” e quasi 200 anni prima dei francesi “Sauternes”.

Sono documentate  l’esistenza di qualche centinaio di bottiglie delle annate 1601, 1606, 1668 e 1682 (Fukier, importatore polacco) e vendite all’asta da Christie’s (1968) e Sotheby’s (1984) di “Aszú” del 1646, 1649 e 1670.

Dopo la separazione del succo di Eszencia, gli acini vengono pressati per ottenere una forma di pasta omogenea semiliquida, storicamente venivano pigiate con i piedi oggi si utilizza una sorta di mulino provvisto da ruota di gomma al fine di non schiacciare i vinaccioli.

Quindi la pasta di Aszú viene aggiunta secondo il numero di puttonyos (20/25 kg di pasta caduno) al vino base  secondo la sua classe di appartenenza (per le proporzioni vedi disciplinare), si lascia riposare per 12/24 ore rimescolando periodicamente, poi il tutto è pressato sofficemente  e il mosto è sistemato in botti di legno (Gönc di 136 litri) scolme senza aggiunta di lieviti selezionati dove inizia la lenta fermentazione alcolica.

Il numero di puttonyos, obbligatoria l’indicazione in etichetta, va da tre a sei per i vini “Aszú”, un numero superiore da sette a otto sono utilizzati invece per i vini “Aszúeszencia”.

Per le tipologie di “Aszú, Aszúeszencia e Eszencia” sono indicate al momento della commercializzazione (vedi disciplinare) limiti minimi di zuccheri residui, acidità totale e volatile e l’estratto non riduttore minimo, si parte da 60 g/l di zuccheri residui per 3 puttonyos e si sale sino a 150 g/l per 6 puttonyos, l’Aszúeszencia deve avere almeno 180 g/l., l’acidità minima è di 6 g/l per gli Aszú e di 8 g/l per l’Aszúeszencia, l’acidità volatile massima per tutte le tipologie è di 2,10 g/l e l’estratto non riduttore va da 30 g/l minimi per 3 puttonyos a 45 g/l per 6 puttonyos e 50 g/l per l’Aszúeszencia.

Questa tipica e tradizionale  pratica per produrre “Aszú” è messa in discussione dai nuovi produttori nella maggioranza stranieri (francesi, spagnoli) che vorrebbero cambiarla nella più semplice vinificazione tipica per i Sauternes e Trockenbeerenauslese, per ottenere vini più eleganti e fini, ma per il momento il disciplinare prevede ancora la tecnica tipica, mentre gli altri “Tokaj” non possono utilizzare il termini classici dei puttonyos, Azsúeszencia e Eszencia.

Anche nella produzione della miscela vi sono tecniche diverse, chi adopera vino finito con il rischio di avere tannini elevati (il Tokaj fa una più o meno lunga macerazione con le vinacce) chi preferisce invece mosto fiore o mosto parzialmente fermentato.

La fermentazione termina in modo naturale quando il vini raggiungono i 13,00% vol. svolti, ma i produttori possono interromperla quando ha superato il minimo di 9,00% vol.

Invecchiamento obbligatorio per tutte le tipologie di Aszű è di tre anni di cui almeno due in botti di legno.

La stabilizzazione avviene con aggiunta di anidride solforosa nella misura massima di 400 mg/l ma molti produttori non eccedono i 200 mg/l, invece i Tokaj datati nel periodo comunista venivano anche pastorizzati, oggi è vietato.

I migliori Tokaj vengono commercializzati con il nome del vigneto (Dűlő), nel 2010 sono stati classificati 411, (vedere elenco non esaustivo nell’allegato del disciplinare).

I vigneti della zona “Tokaji-Hegyalja” sono stati i primi al mondo ad essere riconosciuti e classificati in ordine di qualità, la prima stesura della classifica iniziata nel  1730 e terminata nel 1737 ed infine riconosciuta  legalmente  nel 1972.

La classifica prevedeva  tre classi, i vigneti storici e al top della qualità sono da sempre due:

il primo lo Szarvas, dal 1715 di proprietà statale  e sino al 1918 riservato alla corte Imperiale di Vienna, posizionato sul versante meridionale  del Kopashegy, sul limite orientale del comune di Tarcal, oggi è gestito da Kereskedőház Zrt. Compagnia Statale come centro di ricerca e sperimentazione enologica.

Il secondo “Grand cru” è il Mézes-Màly (comprendeva anche il Terézia), sempre nel comune di Tarcal ma situato a nord-ovest dell’abitato sul confine con il comune di Mád.

Di notevole valore sono anche il Disnokő nel comune di Mezőzombor, posizionato sul confine con Tarcal a lato del Mézes-Mály, il Nagy-szőlő e Héts-zőlő posizionati di fianco allo Szarvas ma nel comune di Tokaj.

“Bukk”:

Questa OEM è situata lungo i pendii dei monti omonimi partendo ad est da Miskolc il capoluogo di provincia, formando un arco lungo i rilievi scendendo prima verso sud lungo la strada nazionale n. 3 passando per Kistokaj (sulla sinistra), Mályi, Nyékládháza, Bükkaranyos, e giungere a Emőd.

Ad Emöd sempre seguendo la strada nazionale n. 3 si gira ad ovest e si raggiunge Vatta.

Da Vatta sempre verso ovest si segue la linea pedemontana dei Bukk e si passa Harsány, Kisgyör,  Borsodgeszt, Sály, Kács, Tibolddaróc, Tard, Cserépváralja, Csérepfalu, Bükkzsérc.

Da Bükkzsérc si scende a sud seguendo il limite provinciale tra Borsod-Abaúj-Zemplén e Heves, a Bogãcs, Szomolya per raggiungere il limite sud a Mezőkövesd.

Territorio dal clima freddo dove le uve raggiungono difficilmente i 17° MM, quindi l’arricchimento è una pratica molto diffusa, le varietà di vite dominanti sono le bianche con il 72% dove spicca con il 13,90% il Leányka, l’Olaszrisling con il 10,60%, e lo Csergzegi fűszeres con il 5,50%, nei rossi 28% domina il Kékfrankos  con il 14,60% (più del 50% dei rossi, il primo vitigno di tutta la OEM) e la Zweigelt con il 4,90%.

Le uve sono generalmente raccolte precocemente per evitare l’attacco sia della muffa nobile che la più nefasta muffa grigia, quindi i vini hanno un’acidità piuttosto elevata, un titolo alcolometrico naturale piuttosto basso il che non permette se non in annate particolarmente una qualità discreta, tanto e vero che la maggior parte della produzione viene prodotta per vini dedicati al consumo diretto e alla commercializzazione di vino sfuso.

La superficie dei vigneti è molto ridotta, la media non raggiunge i 5.000 mq. e la maggioranza dei viticoltori vende le proprie uve a vinificatori industriali.

 

I numeri del Bukk sono: (dati 2009 SKH):

viticoltori: 3.566;

numero impianti 4.301;

superficie totale: 1.687,52 ettari;

superficie in produzione: 1.672,46 ettari;

suddivisa per utilizzo:

uva per commercializzazione: 1.600,88 ettari;

non coltivata: 64,61 ettari;

per reimpianti: 6,24 ettari;

non ancora produttiva: 14,65 ettari;

uve bianche da vino : 1.071,95 ettari;

superficie uve rosse da vino: 432,42 ettari;

uva da tavola: 20,66 ettari;

altri usi: 103,94;

per purezza di varietà:

varietà in purezza: 865,90 ettari;

varietà miste separate: 411,30 ettari;

varietà in miscellanea: 502,95 ettari;

superficie specializzata: 1.360,55 ettari;

superficie promiscua: 326,97 ettari;

superficie pianeggiante: 95,42 ettari;

superficie collinare: 1.592,10 ettari;

esposizione maggioritaria sud-est, sud, est, sud-ovest, ovest;

superficie terrazzata: 121,14 ettari;

impianto:

giropoggio: 1.019,88 ettari;

ritocchino: 378,37 ettari;

altri:  71,71ettari;

sistemi di allevamento:

tradizionale: 0 ettari;

alberello alto: 248,12 ettari;

spalliera: 1.312,31 ettari;

pergola: 126,54 ettari;

altri: 0,55 ettari;

metodi di potatura:

cordone basso: 99,35 ettari;

cordone medio: 545,38 ettari;

cordone alto: 562,45 ettari;

Guyot semplice: 105,13 ettari;

GDC: 0 ettari;

resa uva per ettaro: 7.300 kg/ha;

 

Resa vino per ettaro: 47,45 hl/ha;

produzione:

vini bianchi:  52.337 ettolitri;

vini rossi: 20.304 ettolitri.

 

Zemplén:

Questa è una Indicazione geografica protetta (OFJ) del tutto molto particolare nel panorama totale delle IGT ungheresi, infatti assomiglia più ad una OEM visto che è selettiva come zona di produzione (fatto unico nelle OFJ ungheresi), di fatto è una sottodenominazione per la zona delimitata del Tokaj (le due zone si sovrappongono).

Anche le tipologie e le varietà di vite utilizzabili sono più circoscritte, gli unici elementi che ne fanno una IGT sono la resa per ettaro e il titolo alcolometrico naturale minimo.

Curiosità, questa OFJ prevede la tipologia “Jégbor” (eiswein) dando la possibilità ai produttori di Tokaj di ampliare la loro già ampia gamma di tipologie, senza creare confusione con i Tokaj nobili.

L’area di produzione dedicata specificatamente a questa OFJ supera  di poco i 200 ettari, può comunque essere utilizzata anche per ricaduta o riclassificazione dalla VEB “Tokaj”

 

HEVES

 

La provincia di Heves è posizionata sul lato nord-orientale dell’Ungheria, confina a nord con le province di Borsod-Abaúj-Zemplén e Nógrád, a ovest con la provincia di Pest, a sud con la provincia di Jász Nagykun-Szolnok, ad est con la provincia di Borsod-Abaúj-Zemplén, il capoluogo è Eger.

Territorio montuoso nella sua parte settentrionale con i rilievi dei monti Matra dove si trova il Kékes-tetű con i suoi 1014 m. sl.m. la vetta più alta di tutta l’Ungheria, e i monti Bukk che la tagliano da ovest ad est,  mentre la parte meridionale a sud di Eger e Gyöngyös  si trova la grande pianura “Alföld” con il punto altimetricamente più baso della provincia con i 86 m. s.l.m. a Kisköre sulla riva destra del Tisza,

I vigneti si trovano nelle zone pedemontane dei rilievi Bukk e Matra, i due sistemi montuosi si dividono sulla linea, da nord a sud,  Bélapátfalva ed Eger,.

I Bukk, la parte più orientale ed interessata alla provincia di Heves, sono più settentrionali e si trovano a nord-est di Eger, i Mátra sono più meridionali e partono a sud-ovest di Eger e terminano al confine con la provincia di Nógrád.

I vigneti sono suddivisi in due OEM, la prima con tre VEB si trova ad est nel circondario di Eger, qui troviamo i vini rossi tra i migliori dell’Ungheri.

La seconda nella parte occidentale ai piedi dei monti Mátra che danno il nome alla stessa  zona viticola dove prevalgono in grande maggioranza i vini bianchi.

 

La superficie viticola ha questi dati (2009 KSH):

numero impianti a vite: 7.928;

superficie totale vitata: 12.341,62 ettari;

superficie vitata in produzione: 11.306,08 ettari;

superficie dedicata ad uva per la commercializzazione: 10.360,81 ettari;

superficie non coltivata: 326,52 ettari;

superficie autorizzata per reimpianti: 44,44 ettari;

superficie non ancora in produzione: 1.035,55 ettari;

superficie per varietà:

uva bianca: 8.146,87 ettari;

uva rossa: 3.851,76 ettari;

uva da tavola:  87,57 ettari;

uva per altri usi: 41,85 ettari;

tipologia d’impianto:

con varietà in purezza: 8.143,50 ettari;

con varietà miste a settori: 3.554,51 ettari;

con varietà miste tra di loro: 643,61 ettari;

caratteristiche d’impianto:

coltura specializzata: 12.237,14 ettari;

coltura promiscua: 104,49 ettari;

terreno:

pianeggiante: 695,90 ettari;

collinare: 11.645,72 ettari;

metodo di allevamento:

tradizionale: 140,64 ettari;

alberello alto: 31,13 ettari;

pergola: 2.052,09 ettari

spalliera:6.505,53 ettari;

altri: 395,44 ettari;

potatura per l’impianto a spalliera:

cordone basso: 257,00 ettari;

cordone medio: 2.545,35 ettari;

cordone alto: 4.751,62 ettari;

Guyot singolo: 1.940,01 ettari;

GDC: 228,34 ettari;

posizione dei filari collinari:

a ritocchino: 3.924,75 ettari

a giropoggio: 5.400,95 ettari;

altri: 1.328,15 ettari;

vigneti terrazzati: 377,79 ettari;

Resa media uva per ettaro: 8.240  kg/ha.

 

Le varietà di vite idonee alla coltivazione per questa provincia sono:

varietà bianche raccomandate:

Bianca, Chardonnay, Cserszegi fűszeres, Hárslevelű, Királyleányka, Leányka, Olasz Rizling (Riesling italiano), Ottonel Muskotály, Pinot blanc, Rajnai Rizling (Riesling renano), Sauvignon blanc, Szürkebarát (Pinot grigio), Tramini (Gewürztraminer), Zenit;

varietà bianche autorizzate:

Aletta, Bacchus, Blauer Silvaner, Chasselas, Csabagyöngye, Ezerfürtő, Generosa, Irsai Olivér, Kunleány, Pölöskei Muskotaly, Rizlingszilváni (Müller Thurgau), Sárga Muskotaly, Viognier, Zalagyöngye, Zengő, Zöld Veltelini (Veltliner verde);

varietà bianche temporaneamente autorizzate:

Aligoté, Bánáti Rizling, Bouvier, Budai, Ehrenfelser, Ezerjó, Furmint, Gesztus, Gohér, Goldburger, Göcseji zamatos, Jubileum 75, Jubileumsrebe, Karát, Kerner, Kocsis Irma, Korai piros Velteleni, Kövidinka, Kunbarát, Lakhegyi mézes, Mátrai Muskotaly, Melon, Mézes, Muscadelle, Nektár, Nosztori Rizling, Pelso, Piros szlanka, Piros Veltelini, Pozsonyi fehér, Refrén, Sémillon, Táltos, Vértes Csillaga, Viktória gyöngye, Zefir, Zéta, Zöld Szilváni;

varietà rosse raccomandate:

Bibor Kadarka, Blauburger, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Kadarka, Kékfrankos (Gamay), Kékoportó (Portugieser), Memoire, Merlot, Pannonfrankos, Pinot noir, Syrah, Turán,  Zweigelt;

varietà rosse autorizzate:

Blauer Frühburgunder, Domina, Duna gyöngye, Hamburgi Muskotály, Medina, Nero;

varietà rosse temporaneamente autorizzate:

Alibernet, Alicante Bouschet, Kármin, Magyar frankos, Prokupac, Rubintos, Titán, Tizján, Vranac;

 

Questa provincia produce 4 vini ad OEM (DOP), di cui

uno minőségi bor (MT) Borvidék;

tre VEB o DHC;    

una OFJ regionale (felső Magyarorszak).

 

Eger:

Questa borvidék  già regolamentata con  FVM rendelet n. 130 del 2003 è stata riconosciuta con FVM 102 del 2009 DHC (Districtus Hungaricus controllatus).

E’ stata suddivisa in tre DHC, una regionale “Eger” e le altre due settoriali “Debrői Harslevelű e Egerszólát Olaszrizling”.

La prima, “Eger” è a sua volta divisa in due territori distinti, il primo copre tutta la borvidék, il secondo leggermente più ristretto è dedicato al “Egri Bikavér”, tipologia di vino che ha reso famosa a livello mondiale questa zona, oggi si è aggiunto un’altra tipologia tipica della zona lo “Csillag”, la versione in bianco del Bikavér.

Il territorio nel suo complesso è delimitato partendo sul confine orientale con la provincia di Borsod-Abaúj-Zemplén; partendo a nord a Felsőtárkány, scendendo verso sud  a Noszvaj, Eger, Ostoros, e giungere a Novaj.

Da Novaj si gira verso ovest e si raggiungono Nagytálya e Maklár, si continua sempre verso ovest e si passa Kerescsend, per raggiungere Tófalu.

A Tófalu si gira a destra e si risale verso nord, toccando, Aldebrő, Feldebrő, Verpelét e si  raggiunge Tarnaszentmária.

Da Tarnaszentmária si va verso nord-est per passare Egerszólát sino ad inoltrarsi nelle vallate dei Mátra a Egerbakta, per ridiscendere verso sud-est ad Eger.

All’interno di questa area si trovano Egerszalók, Demjén e Andornaktálja, inoltre fa parte di questo DHC anche il comune di Szomalya nella provincia di Borsod-Abaúj-Zemplén, situato sul confine di provincia poco più a nord-est di Ostoros e Novaj.

Il territorio del Debrői Hárslevelú è quello più occidentale che partendo a sud da Tófalu si sale a Aldebrö, Feldebrő, Verpelét e si  raggiunge Tarnaszentmária.

Il territorio dell’Egri Bikavér è il medesimo della zona globale, meno la parte dedicata al Debröi Hárslevelű.

Infine il territorio dell’Egerszólát Olaszrizling è limitato al solo comune di Egerszólát e a qualche “Dűlő” di tre comuni confinanti,che sono situati nella parte più settentrionale a nord-est della zona del Debröi Hárslevelű.

I vini “Eger” sono prodotti in tre classificazioni “classicus o klasszikus, superior e grand superior”.

Il Bikavér è stato per molti anni il vino rosso più conosciuto al di fuori dell’Ungheria, soprattutto con la dizione inglese “Bull’s blood” (Sangue di toro), è il risultato di una miscela (Kuvé o Cuvée), nella versione Classicus sono tre vitigni di cui il maggioritario il Kékfrankos, non deve superare il 50%, nelle versioni Superior e Grand superior le varietà sono cinque, il Kékfrankos non deve superare il 30% e i Cabernet Franc e Sauvignon congiuntamente o separatamente non devono anche loro superare il 30%; altri vitigni maggiormente utilizzati sono il Kadarka e il Turán.

Tutte le versioni devono essere invecchiate per un certo periodo in legno e affinate in bottiglia (vedi disciplinare).

La versione bianca “Csillag” è composta dalla miscela di quattro varietà di vite (vedi disciplinare) che congiuntamente o separatamente non devono superare il 50% di cui alcune non devono rappresentare separatamente più del 30%.

La maggioranza dei vigneti è coltivata con varietà rosse tra cui spicca il Kékfrankos con il 19,70%, Cabernet Sauvignon con il 9,20%, seguiti da Merlot con il 6,70% e ilo Zweigelt con il 6,30%, la varietà bianca più coltivata è il Leányka con il 6,80% seguita dall’Olaszrizling e Hárslevelű.

Il Debröi Hárslevelű è un vino bianco prodotto nelle varie versioni di categoria di sapore, ma principalmente abboccato o amabile data la sua abbastanza alta percentuale di acidità totale, è comunque un vino più che discreto dai profumi fruttati e persistenti, dal sapore secco sino ad amabile con netto sentore di albicocca e miele.

L’Olaszrizling di Egerszólát si distingue per la sua freschezza e dai sentori minerali e leggermente speziati, dovuti al territorio di origine vulcanica e dalla fermentazione in botti di legno, acquista sentori di vaniglia con un breve invecchiamento in legno (sei/nove mesi).

 

I numeri di Eger sono: (dati 2009 SKH) nella varie tipologie:

viticoltori: 2.731;

numero impianti 3.094;

superficie totale: 5.163,03 ettari;

superficie in produzione: 4.370,58 ettari;

suddivisa per utilizzo:

uva per commercializzazione: 4.247,18 ettari;

non coltivata: 53,38 ettari;

per reimpianti: 30,44 ettari;

non ancora produttiva: 792,45 ettari;

uve bianche da vino : 2.197,05 ettari;

superficie uve rosse da vino: 2.882,77 ettari;

uva da tavola: 1,85 ettari;

altri usi: 12,75;

per purezza di varietà:

varietà in purezza: 3.569,33 ettari;

varietà miste separate: 1.370,81 ettari;

varietà in miscellanea: 222,89 ettari;

superficie specializzata: 5.116,37 ettari;

superficie promiscua: 46,66 ettari;

superficie pianeggiante: 259,61 ettari;

superficie collinare: 4.903,43 ettari;

esposizione maggioritaria sud-est, sud-ovest, sud, est, ovest;

superficie terrazzata: 174,01 ettari;

impianto:

giropoggio: 2.361,98 ettari;

ritocchino: 1.578,00 ettari;

altri:  608,46 ettari;

sistemi di allevamento:

tradizionale: 54,98 ettari;

alberello alto: 17,66 ettari;

spalliera: 3.501,68 ettari;

pergola: 1.234,75 ettari;

altri: 353,97 ettari;

metodi di potatura:

cordone basso: 167,18 ettari;

cordone medio: 1.283,33 ettari;

cordone alto: 1.557,34 ettari;

Guyot semplice: 493,06 ettari;

GDC: 0,76ettari;

resa uva per ettaro: 8,200 kg/ha;

 

Resa vino per ettaro: 53,38 hl/ha;

produzione:

vini bianchi:  116.441 ettolitri;

vini rossi: 152.746 ettolitri.

 

Mátra:

Con i suoi 7.000 ettari la BorvidéK “Mátra” è la seconda per estensione di vigneti, dopo Kunság, di tutta l’Ungheria.

La sua posizione è distribuita in quattro settori diversi,

Il primo e il più ampio e continuo è lungo le pendici meridionali dei monti “Mátra” tra i 200 e 600 m s.l.m., partendo da est sulla sponda destra del fiume Tarna sul limite orientale della zona di produzione del Debröi-Hárslevelű, sino al confine occidentale della provincia di Heves.

La linea di delimitazione parte da Kisnána a nord per scendere a sud, lungo la sponda destra del Tarna, passando per Fomoszló, Vécs, fino a raggiungere la strada statale n. 3, girare ad ovest per Dekt, Halmajugra, Karáksond, Gyöngyöshalász, e raggiungere Gyöngyös il centro principale della zona.

Si segue sempre la strada nazionale n. 3 verso ovest, passando sulla destra per Nagyréde e sulla sinistra a Atkár, poi di nuovo a destra ad Ecséd, per concludere ad Hatvan sul confine occidentale della provincia.

Si segue il confine verso nord, escludendo Lőrinci e Zagyvaszántó per giungere ad Apc.

Ad Apc si gira verso est seguendo il pendii  dei Monti Mátra, si passa per Rószaszentmárton,  Szücsi,  Gyöngyöspata, Gyöngyöstarján, Gyöngyösoroszi, Gyönggyössolymos, Abasár, Visonta, Markaz e chiudere il cerchio a Kisnána.

Il secondo settore si trova nella zona di pianura, a sud della zona principale, nel comune di Heves sempre nell’omonima provincia.

Il terzo è una piccola zona al di fuori della provincia di Heves, si trova in quella di Nógrád nel comune di Pásztó sulle pendici occidentali dei monti Mátra, e nel comune di Szendehely nelle colline di Cserhát poco più a nord-est di Vác.

Il quarto settore è il meno omogeneo, si trova nella provincia di Pest a nord-est di Budapest tra le colline di Gödöllő

e le colline di Cserhát, partendo dalla sponda sinistra del Danubio a Vác, comprendendo anche un distretto di Budapest il XVII° Rákosliget, includendo in modo sparso, i comuni di Vácrátót, Kisnémedi, Őrbottyan, Vácegres, Veresegyház, Szada,  tutti a nord delle colline di Gödöllő, infine nei comuni di  Mogyoród e Keperes, a sud-ovest delle stesse colline ad est di Budapest.

Territorio fresco dal clima continentale adatto alla produzione di vini bianchi, leggermente aciduli, fruttati, non molto corposi ma in qualche caso di ottima qualità come sulle pendici del Sárhegy nel comune di Gyöngyössolymos o nel vigneto di Cseperes nel comune di Gyöngyöspata dove il,microclima locale favorevole, che  permette anche la formazione di muffa nobile, per poter ottenere vini di alta qualità.

Le varietà di vite più diffuse sono: Rizlingszilváni (Müller Thurgau) con il 13,30%, Chasselas con il 9,70%, Ottonel Muskotály con il 7,60%, Olaszrizling (Riesling italiano) con il 7,40% e lo Chardonnay con il 7,10%.

 

I numeri di Mátra sono: (dati 2009 SKH) compresi i territori delle province di Nógrád e Pest:

viticoltori: 4.308;

numero impianti 4.722;

superficie totale: 7.094,62 ettari;

superficie in produzione: 6.844,84 ettari;

suddivisa per utilizzo:

uva per commercializzazione: 6.081,60 ettari;

non coltivata: 215,28 ettari;

per reimpianti: 13,45 ettari;

non ancora produttiva: 249,78 ettari;

uve bianche da vino : 5.868,89 ettari;

superficie uve rosse da vino: 974,74 ettari;

uva da tavola:  85,75 ettari;

altri usi: 26,26;

per purezza di varietà:

varietà in purezza: 4.579,20 ettari;

varietà miste separate: 2.081,47 ettari;

varietà in miscellanea: 433,96 ettari;

superficie specializzata: 7.038,56 ettari;

superficie promiscua: 56,06 ettari;

superficie pianeggiante: 296,98 ettari;

superficie collinare: 6.797,64 ettari;

esposizione maggioritaria sud, sud-est, sud-ovest, est, nord-est, ovest;

superficie terrazzata: 163,20 ettari;

impianto:

giropoggio: 3.094,65 ettari;

ritocchino: 2.347,80 ettari;

altri:  719,25 ettari;

sistemi di allevamento:

tradizionale: 76,48 ettari;

alberello alto: 14,43 ettari;

spalliera: 6.145,29 ettari;

pergola: 817,19 ettari;

altri: 41,24 ettari;

metodi di potatura:

cordone basso: 86,27 ettari;

cordone medio: 1.320,12 ettari;

cordone alto: 3.222,33 ettari;

Guyot semplice: 1.288,98ettari;

GDC: 227,58ettari;

resa uva per ettaro: 8,300 kg/ha;

 

Resa vino per ettaro: 53,38 hl/ha;

produzione:

vini bianchi:  313,338 ettolitri;

vini rossi: 51.992 ettolitri.

 

NÓGRÁD

 

Questa provincia è situata al centro-nord dell’Ungheria, confina a nord con la Slovacchia attraverso la valle del fiume Ipoly, a est con la provincia di Borsod-Abaúj-Zemplén a sud est con la provincia di Heves, a sud ovest e ovest con la provincia di Pest, il suo capoluogo è Salgótarján.

Il suo territorio è montuoso per la parte centrale con ad ovest la fine dei monti Börszöny sul confine con la provincia di Pest con il monte Csóványos 938 m s.l.m., ad est sul confine con la provincia di Heves, l’inizio dei monti Mátra il monte Piszkés tető con 946 m s.l.m. il punto più alto della provincia.

Al centro le colline di Cserhát, di origine vulcanica con altimetrie tra i 400 e 600 m s.l.m., sul lato settentrionale si trova la pianura formata dal fiume Ipoly  e più ad est il bacino di Nógrád con la punta altimetrica più bassa della provincia, a sud la Grande Pianura “Alföld” con la vallata del fiume Zagyva che divide in due le colline di Cserhát e i monti Mátra.

Le basse colline non proteggono dai venti settentrionali costringendo la coltura della vite ai margini dell’attività agricola della provincia, infatti troviamo solo poco più di 500 ettari di vigneti concentrati per una parte ad est sulle pendici occidentali dei monti Mátra a  Pásztó e la restante ad ovest sul confine con la provincia di Pest a Szendehely sulle pendici sud-orientali del Naszály  652 m s.l.m. la punta più alta delle colline di Cserhát, entrambi fanno parte della Mátrai Borvidék.

 

La superficie viticola ha questi dati (2009 KSH):

numero impianti a vite: 1.834;

superficie totale vitata:  524,40 ettari;

superficie vitata in produzione: 523,70 ettari;

superficie dedicata ad uva per la commercializzazione: 416,29 ettari;

superficie non coltivata: 97,41 ettari;

superficie autorizzata per reimpianti: 0,85 ettari;

superficie non ancora in produzione: 0,70 ettari;

superficie per varietà:

uva bianca: 209,24 ettari;

uva rossa: 151,27 ettari;

uva da tavola:  8,69 ettari;

uva per altri usi: 123,58 ettari;

tipologia d’impianto:

con varietà in purezza: 264,60 ettari;

con varietà miste a settori: 85,68 ettari;

con varietà miste tra di loro: 174,13 ettari;

caratteristiche d’impianto:

coltura specializzata: 440,33 ettari;

coltura promiscua: 84,07 ettari;

terreno:

pianeggiante: 76,78ettari;

collinare: 447,62 ettari;

metodo di allevamento:

tradizionale: 138,16 ettari;

alberello alto: 0,21 ettari;

pergola: 1,37 ettari

spalliera:379,96ettari;

altri: 6,06 ettari;

potatura per l’impianto a spalliera:

cordone basso:56,45 ettari;

cordone medio: 126,42 ettari;

cordone alto: 179,93 ettari;

Guyot singolo: 17,17 ettari;

GDC: 0 ettari;

posizione dei filari collinari:

a ritocchino: 17,14 ettari

a giropoggio: 424,16 ettari;

altri: 4,91 ettari;

vigneti terrazzati: 1,42 ettari;

Resa media uva per ettaro: 7.870  kg/ha.

 

Questa provincia comprende le seguenti denominazioni:

n. 1 OEM “Mátra” (in piccola parte),

n. 1 OFJ regionale “Felső-Magyarorszag”.

 

Felső Magyarorszag OFJ:

Questa indicazione geografica copre tutte le superfici vitate delle province di Borsod-Abaú-Zemplén, Heves e Nógrád, compreso i vini prodotti nelle zone delimitate delle varie OEM, VEB o DHC per dichiarazione vendemmiale o riclassificazione.

 

.

...in production...

visit also EUROPEAN WINES

----

...in lavorazione...

visitate anche EUROPEAN WINES

 

 

 

VISIT "CONTATTI" and "GALLERIE" 

 

VISIT THE SITES BELOW

---

VISITATE I SITI IN CALCE

O

CLICCATE QUI